Dal Pantheon alla cupola del Brunelleschi fino all’innovativo Grattacielo Pirelli di Giò Ponti, l’Italia vanta uno dei patrimoni architettonici più orgogliosi al mondo. Ma questa ricca tradizione ha ispirato troppi architetti per essere sostenuti da un solo paese? Secondo un nuovo rapporto del Consiglio degli architetti d’Europa, ci sono 153.000 architetti autorizzati in Italia, una cifra enorme che rappresenta il 27 per cento di tutti gli architetti del Continente. Sono 50.000 architetti in più di quanti ce ne siano negli Stati Uniti e più del numero in Gran Bretagna e Germania messi insieme.
“Siamo in troppi, il che rende l’ambiente di lavoro molto difficile”, ha affermato Luciano Lazzari, architetto triestino che è anche presidente del Consiglio degli architetti d’Europa. “Sono stato a Bruxelles di recente e la gente mi ha chiesto perché abbiamo così tanti architetti. Sinceramente non so perché, a parte la tradizione. È una professione che è sempre stata molto apprezzata in passato, e suona ancora bene quando lo si dice alle feste, ma in realtà non siamo benestanti”.
Secondo il rapporto del Consiglio degli architetti, che ha intervistato circa 18.000 architetti in 26 paesi, i direttori degli studi di architettura italiani fanno pagare in media un’ora, circa la metà dei loro colleghi in Germania, Francia e Gran Bretagna. Gli architetti italiani intervistati hanno anche riportato alcuni dei tassi di soddisfazione sul lavoro più bassi del Continente. “Penso che chiunque qui sia un architetto cerchi di dire ai suoi figli di non diventare un architetto”, ha detto il signor Lazzari. «È qualcosa di nuovo. Tradizionalmente, era gestito in famiglia”. ….
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